Petra rimase delusa dallo scoprire che avevano declinato l’invito alla colazione che, come di consueto, si svolgeva in sala da pranzo con tutti i membri della casata. L’incarico di portare il cibo era stato assegnato a lei e, nonostante fosse amareggiata, aveva adempiuto ai suoi doveri portando la colazione ad Emilia e Subaru.

Durante quel momento di tranquillità, Subaru cercò di indirizzare Emilia nella sua giornata. Le ricadute dovute all’instabilità mentale erano un problema e Subaru doveva assicurarsi di trattarle in quel lasso di tempo che poteva passare con lei; finita la colazione, proprio come le era stato suggerito, Emilia si andò a sedere alla scrivania per eseguire obbedientemente ciò che le era stato indicato.

「Devo fare esattamento ciò che Subaru mi ha detto, solo così potrò diventare una brava Sovrana」

Con questa rinnovata determinazione Emilia si mise a lavoro e Subaru lasciò la stanza.

Emilia aveva assunto una parte delle responsabilità nobiliari che un tempo gravavano su Roswaal e, grazie a ciò, non solo la sua popolarità era cresciuta esponenzialmente rispetto a quando Subaru l’aveva incontrata, ma aveva anche acquisito conoscenze indispensabili per affrontare la Selezione Reale. L’abnegazione e l’impegno profuso quotidianamente stavano finalmente dando i loro frutti.

Tuttavia,

『Oh, ma naturalmente! Dinnanzi a qualsiasi scelta finisce sempre per chiedere il tuo preziosissimo sigillo di approvazione! Verrà fuori una Sovrana davvero peculiare, non trovi?!』

「Quante volte ti ho già ripetuto di stare zitta oggi?」

『Sono certa che la questione preoccupi anche te. Nelle sue attuali condizioni è lecito domandarsi se sia davvero il caso che prenda il trono. Tuttavia non ci sono alternative, non hai altra scelta.』

Lasciata la stanza di Emilia, Subaru si incamminò per i lunghi corridoi della magione. L’unico suono a infrangere il silenzio era il ritmico rintocco dei tacchi che, battendo sul pavimento, davano origine ad un’eco monotono e costante. A quel riverbero si intrecciò la voce di Echidna, che, fluendo lenta e inesorabile, si insinuava nei suoi pensieri come un torbido veleno.

Era vero che l’instabilità emotiva di Emilia aveva fatto inizialmente vacillare le ambizioni rivolte verso la Selezione Reale. Ciononostante, lei sarebbe sicuramente salita al trono del Regno di Lugunica.

E a rendere possibile questo fatto, non sarebbe stato altro che Natsuki Subaru.

Avrebbe utilizzato il 『Ritorno Dalla Morte』tutte le volte che sarebbe stato necessario. 

Eliminando tutti gli ostacoli che si sarebbero contrapposti al loro cammino, avrebbe spianato la strada e reso il sogno di Emilia finalmente realtà.

E così facendo non solo sarebbe riuscito a salvare Emilia, ma infine anche Rem.

Sostenere Emilia, salvare Rem e tenere il dolore il più lontano possibile dalle persone a cui teneva. Non era forse questo il futuro che aveva visto Natsuki Subaru siglando il patto con la Strega?

È davvero un peccato, Natsuki (-san). Qui è dove le nostre strade si separano, mi congedo.

「…」

Improvvisamente una voce, quasi come un sospiro, risuonò nelle orecchie di Subaru. Si fermò di colpo. Quel suono non poté che fare breccia nelle sue memorie più profonde. 

Si girò, si guardò intorno… ma non vide nessuno. Allora pensò che potesse trattarsi di uno scherzo di cattivo gusto da parte della Strega… ma non somigliava al modo in cui comunicavano. Era qualcosa di più, un richiamo della sua stessa memoria.

E nuovamente la voce parlò,

―Beh, Natsuki (-san)… Anche se le cose sono andate così, io ho sempre pensato a te come il mio benefattore. Sei stato una persona con cui ho avuto un grande debito di gratitudine, e avrei voluto ripagarti al più presto. O almeno così stavano le cose.

La voce proseguì subito dopo,

-Ma quando ho assistito alla tua scelta, in quel momento ho capito. Non chiederai mai l’aiuto di nessuno. Al contrario, cerchi di fare tutto da solo e nonostante le difficoltà… riesci sempre a raggiungere i tuoi obiettivi.

Poi nuovamente,

-Questo è il mio modo di restituirti il favore. Probabilmente cercherai di proteggere tutti coloro che ti saranno vicini, dunque, che questa sia la scelta più conveniente per entrambi. Mi congedo qui.

E continuò,

-Quindi, addio, Natsuki. Abbi cura di te.

Proseguì,

-Sappi che ho sempre pensato a te come a un amico.

E sempre più lontana la voce concluse…

―Anche se immagino che per te non sia mai stato lo stesso.

「Tsk!」

Nel momento in cui quelle ultime parole riecheggiarono nella sua mente, Subaru sferrò un pugno con tutta la forza contro il muro. Un suono violento attraversò il corridoio e la mano si aprì tremante a causa del dolore.

 Con le nocche aperte e il sangue che gli scorreva lungo le dita, Subaru esalò un profondo sospiro e si strinse la testa con l’altra mano.

Subaru esalò un profondo sospiro e si strinse la testa con l’altra mano.

Quella era la voce che gli aveva lasciato quel messaggio apparteneva a Otto Suwen, un uomo che lui non avrebbe mai dimenticato.

Aveva liberato il 『Santuario』 , sconfitto il 『Grande Coniglio』 e portato in salvo Beatrice dalla villa in fiamme, facendo unicamente conto sulle sue sole forze. E Otto, alla fine di tutto, gli aveva rivolto quelle parole per poi lasciare la magione. 

E a distanza di oltre un anno, l’immagine di lui che lentamente si allontanava nel cortile era ancora vivida nella sua memoria. Sembrava quasi un tacito rimprovero rivolto a Subaru, che da solo aveva scelto di salvare tutti, accettando di pagare qualsiasi prezzo fosse stato necessario per riuscirci.

『Ma guarda che situazione conveniente! Non lo hai fermato. In fondo, avere una persona in meno da proteggere non è che un beneficio』

「Sbagliato. Non è per un motivo così calcolatore che non l’ho fermato. Ho solo rispettato la sua decisione, la sua volontà. A conti fatti, lui non aveva nessun motivo per restare qui.」

Otto desiderava saldare il debito di gratitudine che aveva contratto dopo per l’acquisto della sua merce e per esser stato salvato dal pericolo del Culto della Strega.

Tuttavia, per quanto riguardava il debito di gratitudine, lo aveva più che ripagato. Si era reso protagonista di un ruolo cruciale nel salvataggio di Emilia, conducendo con maestria la carrozza del drago fino a quella in cui erano stati collocati gli esplosivi destinati a lei

Per quanto riguardava la merce, invece, la somma data gli era stata calcolata appropriatamente e in base al suo valore commerciale. Quindi, anche in questo caso, il debito era stato estinto.

Otto Suwen non aveva alcun motivo di entrare a far parte della Fazione di Emilia.

Se lui fosse rimasto senza una ragione apparente, sarebbe stato segno che unirsi alla Fazione avrebbe avuto un valore maggiore rispetto a continuare la sua attività da mercante.

Per questa ragione Subaru non lo fermò quando aveva espresso la volontà di andarsene. In fin dei conti, la 『Protezione divina del linguaggio dell’anima』 di Otto sarebbe stata utile, ma non indispensabile per vincere la Selezione Reale.

In primo luogo, era fondamentale valutare i pericoli legati alla Fazione di Emilia, concentrandosi su due aspetti di cruciale importanza: il『Culto della Strega』 e la『Selezione Reale』. 

Sotto molteplici punti di vista, andarsene era negli interessi di Otto stesso, rappresentando la scelta più prudente.

Da allora, Subaru non ricevette più sue notizie. Inoltre si conoscevano solo da 2 settimane e il loro rapporto non era effettivamente così profondo.

Se Natsuki Subaru avesse dovuto sacrificare se stesso gettando via la propria vita, allora lo avrebbe fatto per chi davvero doveva proteggere.

「…」

Calpestando con la suola la pozza di sangue che gli gocciolava dalla mano, Subaru scosse la testa e si rimise in cammino.

Ultimamente, sempre più spesso, si ritrovava a essere tormentato da pensieri… situazioni su cui non poteva fare più nulla. Era frustrante. E, soprattutto, ciò che più lo indisponeva era la soddisfazione che Echidna sembrava provarne.

C’erano innumerevoli problemi a cui pensare, e perdere tempo in sciocche riflessioni sarebbe stato inutile.

Lo spettro di opzioni tra le quali avrebbe dovuto scegliere, sarebbe dovuto essere sempre e soltanto tra ottimale, migliore, massimo, perfetto.

E invece…

「…」

Subaru attraversò il corridoio il più velocemente che poteva, arrivando infine nella sua stanza. Non poteva permettere a nessuno di vedere lo stato attuale in cui si trovava il proprio volto, nemmeno per errore. 

Entrando sbatté la porta e la chiuse a chiave. Poi, immobile, fissò il pavimento.

Natsuki Subaru doveva essere agli occhi di tutti una persona calma, razionale e ottimista. Doveva far sì che tutti i presenti nella magione la pensassero in quel modo. Altrimenti non sarebbe riuscito a proteggere ciò che più gli stava a cuore―

「—Oh ma guarda un po’… Sembra proprio che tu sia di fretta, e piuttosto agitato… 」

Subaru alzò improvvisamente lo sguardo all’udire di una voce proveniente proprio dall’interno della stanza.

Osservando la reazione eccessiva di Subaru, la “donna in nero” seduta sul letto gli rivolse un sorriso delicato ma seducente, per poi passarsi dolcemente le dita tra le lunghe trecce corvine.

「Dovrei essere arrivata in tempo, ma se mi guardi così minacciosamente significa che è successo qualcosa?」

「―Elsa」

「Precisamente. La『Cacciatrice di Interiora』, Elsa Granhiert; Come ordinato dal mio padrone, mi sono precipitata qui il più velocemente possibile. -Mi domando se siano sorti problemi.」

Dopo aver risposto, in un gesto sensuale inclinò leggermente la testa lasciandosi scorrere i lunghi capelli davanti. Una donna bellissima. L’abito nero che vestita svelava le sue forme femminili, dandole uno charme unico. Un’assassina spietata, Elsa, che dietro al suo portamento sensuale celava una bellezza letale come il veleno di un serpente.

Superato l’iniziale sgomento per la sua improvvisa apparizione nella stanza — stupore reso ancora più evidente dalla sua straordinaria capacità di muoversi senza emettere il minimo suono, celando completamente la propria presenza — accolse la situazione con una naturalezza disarmante, come se fosse la cosa più ovvia al mondo.

Dopotutto era ovvio. Non era un nemico ma nemmeno qualcuno di cui potersi fidare ciecamente. In ogni caso si poteva affermare con sicurezza che come alleata si era rivelata estremamente preziosa. 

Dopotutto―

「Se mi sono preso la briga di tirarti fuori dalla Magione in fiamme c’è un motivo. Di conseguenza, ora tocca a te ripagare il debito lavorando per me.」

「Sono d’accordo. Non ho rimostranze per quanto riguarda la nostra collaborazione, adesso sono assunta da te. Mi riservo la libertà di scegliere i lavori che non vadano contro i miei gusti… E finora, non ho avuto da lamentarmi.」

Elsa estrasse il suo coltello Khukuri, lasciando intravedere la sua lama opaca mentre mostrava un ghigno sinistro. Al momento, lei stava offrendo i propri servigi come supporto dietro le quinte per la Fazione di Emilia.

Emilia, colei che rappresentava la figura più importante per le elezioni e per la stessa Fazione, era conosciuta grazie alla sua purezza d’animo. Come tale non poteva rischiare di rimanere coinvolta e macchiare la propria figura.

Reinhard, il rinomato 『Santo Della Spada』, godeva invece di un’immacolata reputazione – consona ad un eroe.

Infine, Natsuki Subaru. Colui che aveva affrontato e risolto innumerevoli sfide, ritenute impossibili dal mondo stesso, senza riportare alcun tipo di perdita.

Con queste reputazioni così promettenti non potevano permettersi di agire liberamente in qualunque situazione, soprattutto quando c’era da farsi carico di alcuni lavori sporchi. Ed era qui che il ruolo di Elsa completava la sua natura. Beninteso che con “lavoro sporco” non s’intendeva necessariamente atti immorali, tuttavia…

「Dunque, com’è andata?」

「Sfortunatamente, sembra che nel luogo che mi hai indicato non ci fosse traccia di 『Gola』. C’erano solo vari Cultisti… ma li ho ‘liberati’, tutti senza eccezioni.」

「Uff… Beh, puoi fare di quei fanatici ciò che vuoi… In altre parole, è stato un buco nell’acqua, di nuovo.」

Elsa, in un gesto di strana sensualità, si passò la lingua sulle labbra tinte di un rosso così intenso da somigliare al sangue. Mentre ascoltava il resoconto sulla sua missione appena conclusa, Subaru non poté fare a meno di aggrottare la fronte e sospirare profondamente. 

Ancora una volta non era riuscito a raggiungere il suo bersaglio. Nonostante avesse provato a rintracciare 『Gola』 migliaia di volte, per quanto si sforzava non riusciva a raggiungerlo. 

「In definitiva, è stato dunque possibile uccidere solo 『Avidità』?」

「E abbiamo catturato『Ira』. Mi pare un discreto risultato, ma forse tu non lo consideri tale. Dico bene?」

「In ogni caso, grazie del rapporto. Per nuovi ordini resta in attesa, intanto fa’ come meglio credi. Quando sarà il momento ti contatterò nuovamente da qui.」

「Ricevuto. ―Allora, per adesso aspetterò.」

Senza badare troppo alle parole di Elsa, Subaru non aggiunse altro. Lei si alzò dirigendosi verso la finestra. 

La stanza in cui si trovavano era situata al terzo piano della Magione. Considerando che l’unico accesso, oltre alla porta, era proprio la finestra, si poteva dedurre che lei fosse entrata da lì. Dati certi elementi da cui era circondato, acrobazie del genere non erano cosa di cui stupirsi per una come Elsa.

「Ah giusto. Aspetta, Elsa. C’è qualcosa che voglio chiederti.」

「…? Chissà di cosa si tratta, ma sappi che non me la cavo bene con domande complicate…」

「Nulla di speciale. Sei arrivata da fuori, no?… com’era il tempo al di là del bosco? Pioveva o era sereno?」

「Il tempo? Uhm, direi tutto a posto. Ho trovato fosse leggermente nuvoloso, ma non credo pioverà. Come mai?」

「No, così…」

Girando la testa, Subaru lanciò un’occhiata al  Cristallo del Tempo fissato nella parete della stanza. 

L’ora segnata indicava il momento del Fuoco, segno che le 7 del mattino erano già passate e che, a grandi linee, era passato anche il mezzogiorno.

Dopo aver verificato questo dettaglio, Subaru si avvicinò a Elsa, la quale aveva appena poggiato un piede sul davanzale della finestra.

「C’è un favore che devo chiederti. Con quel coltello… tagliami di netto la gola.」

「… Sei impazzito?」

「Sto parlando in tutta lucidità. Mi serve che tu lo faccia, tutto qui.」

Elsa inarcò le sopracciglia, rivelando per la prima volta un lampo di incredulo stupore dinanzi a quell’affermazione. Quella risposta, tanto secca quanto ferma, avrebbe disorientato chiunque, persino la più temibile assassina dell’intero continente; l’espressione dipinta sul suo volto ne era la prova più lampante.

Fissò Subaru dritto negli occhi, liberando un’aura omicida tanto densa da sembrare tangibile. In quell’unico sguardo si condensavano un’intensità e una ferocia raccapriccianti, una sete di sangue che solo un assassino del suo calibro poteva sprigionare.

L’aria s’era fatta così opprimente da togliere il respiro, come se l’intera stanza tremasse sotto il peso di quella pressione. In un’atmosfera simile, chiunque avrebbe finito per smarrire la propria determinazione, per quanto salda fosse stata appena qualche istante prima.

Eppure, in mezzo a quell’orrore palpabile, qualcosa di ancora più inaspettato stava accadendo.

Elsa concentrò nuovamente il suo sguardo su quello di Subaru.

I suoi occhi erano rimasti impassibili, privi del più lieve cenno di emozione. Eppure, al loro interno, si poteva intravedere una traccia – un frammento impercettibile – che solo chi ha osato scrutare nell’abisso avrebbe potuto cogliere. 

Qualcosa che nessun essere umano avrebbe mai potuto sperare di comprendere. Un baratro tanto profondo da inghiottire le tenebre stesse, che nemmeno la più grande assassina del continente, Elsa, afferrava appieno.

Davanti a quell’imponente muro, Elsa scrollò le spalle in segno di sconfitta.

「Mi viene in mente… Di solito, le persone alle quali viene tagliata la testa… sai… muoiono.」

「Ah, davvero? Ti sorprenderà, ma credo di rientrare in quella categoria di persone. Non so come sia messa tu.」

「Anche io penso che morirei se mi tagliassero la testa… Quindi parli sul serio? Sei sicuro di volerla finire in questo modo?」

「Te l’avevo detto chiaramente sin dal momento in cui ti ho salvata: un giorno ti avrei chiesto un solo favore, un debito da estinguere, estraneo ai compiti che ti avrei assegnato. Ebbene, ora quel momento è arrivato.」

Di fronte alla risolutezza con la quale Subaru insisteva, Elsa non poté che accettare. Chiuse lentamente gli occhi. Afferrando il suo prezioso coltello Khukuri, ne fece roteare la lama nel palmo della mano.

「Ultime parole?」

「Cerca di non farmi troppo male.」

「…」

「Ah, giusto! Dopo la mia morte, puoi fare ciò che vuoi con le mie interiora, ma non toccare i presenti nella magione. Beh, è anche a questo che serve Reinha-」

Prima che potesse pronunciare quelle parole, il braccio di Elsa squarciò l’aria in uno splendido arco.

In un istante, la visione di Subaru si capovolse. 

Un ultimo pensiero. 

Mentre girava in aria, vedendo con chiarezza il suo sangue finire ovunque nella stanza, 

-Accidenti a me. Toccherà a Petra ripulire tutto. Che brutto scherzo che le ho giocato.

Avvolto da quell’ultimo pensiero, Natsuki Subaru perse la vita nell’istante successivo.

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Crediti: ReAnime – KamiSama – Ross