Come fosse morto, la faccia di quel ragazzo addormentato era silente.

“――――”

Poggiando la testa sulle sue ginocchia, dormendo come sul punto di morte, quello era il ragazzo che Emilia stava osservando.

Attorno agli occhi aveva cerchi neri tanto scuri da sembrare dipinti con la fuliggine. Ciò era dovuto e rivelava allo stesso tempo il serio livello di mancanza di sonno del ragazzo, poteva solo essere questo tipo di situazione.

“Oh, penso che non abbia dormito di nuovo.”

“Non ci si può far nulla, nella sua posizione non ha modo di rilassarsi, probabilmente. Eccetto per quando, ogni tanto, può venire a trovare Lia e comportarsi come un bambino.”

Lei gli accarezzava la fronte e sistemava le sue sopracciglia con le dita. Guardando quel viso addormentato per merito di Emilia, Puck fluttuando avvolgeva la lunga coda attorno al suo stomaco e sospirava. In quel modo roteava attorno a lei esaminando la sua camera privata.

Era una stanza bianca.


Mura bianche, pavimenti bianchi, un soffitto bianco, un letto bianco, mobili bianchi e bianche tende, tutto nella camera era omogeneo nella bianchezza.


Sdraiata nel centro di ciò, vi era Emilia la quale aveva una veste da notte anch’essa bianca, era quasi patologico.

Questa camera, era l’estensione della libertà concessa a Emila– Essere chiusa in gabbia, lei non era ancora sicura di poterlo chiamare in questo modo.

“Anche ora, Lia non sei arrabbiata con questo ragazzino?”

“…Di quello, non sono sicura.”

Alla domanda di Puck, Emilia esitò a rispondere.
Non è che fosse difficile a dirsi. Semplicemente era insicura dei suoi stessi sentimenti.

Beh, all’inizio era certamente stata arrabbiata, e tuttora non avevano fatto pace.


Di chiedersi scusa a vicenda, non avevano nemmeno tempo per quello. Senza risolvere quel problema, il tempo era semplicemente passato, e la loro vita quotidiana era meramente continuata.

“Tuttavia, sono arrabbiata con te, Puck. Mentre me lo tenevi segreto, hai deciso di fuggire senza dirmi nulla…”


“Scusa. Ma era necessario. Non potevo di certo lasciarti con Roswall in quello stato, no? Erano una situazione e un luogo pericolosi, e siccome potevo ancora portarti via, sarebbe stato irresponsabile se non lo avessi fatto. Se è per la tua sicurezza Lia, faremo tanti scatti fulminei.”

“――――”

“Per non lasciare Lia in pericolo, quel ragazzo ed io eravamo della stessa opinione.”

Quindi Puck, nel piano per condurre Emilia via dalla villa di Roswall, non aveva esitato nel supportare quell’organizzazione.

E con solo Emilia inconsapevole di tutto, quando aveva finalmente realizzato si era trovata in questa stanza bianca, come un uccellino catturato in gabbia—.

Ma, che non aveva alcun diritto di criticare la scelta di Puck, Emilia capiva anche quello.

“Perchè, alla fine, non potei fare nulla…”

La contesa del regno di Lugnica nel decidere il suo prossimo monarca– In quella lotta, non importa in che modo la vedi, Emilia aveva sofferto una più che miserevole sconfitta..

La più grande causa era stato il suo rifiuto di presentarsi all’incontro dei candidati alla successione. Come risultato, la sua partecipazione nella selezione non era stata riconosciuta. Ciò significava che Emilia ed il suo tutore Roswaal L. Mathers, persero entrambi la loro posizione.

In breve, Emilia non si era nemmeno presentata all’incontro per la candidatura ed il suo tutore Roswaal aveva perso la possibilità di farla candidare. La fazione di Emilia si era fermata al suo primo ostacolo.

E quindi, lei aveva trovato il fallimento dopo aver appena salito il primo gradino di quella scala.

“…Il mio desiderio.”

Era di creare un mondo senza discriminazione.


Che fossero mezzi-elfi o altri, un posto dove la nascita non sarebbe stata giudice della vita di una persona, creare un luogo come quello era il goffo desiderio di Emilia.

Tuttavia, senza ricevere nemmeno la possibilità di essere espresso ad alta voce, esso era scomparso come il fantasticare di un sogno.


E il culmine di quel desiderio, la liberazione della casa originaria di Emilia– il salvataggio dei cittadini ancora dormienti e congelati nel ghiaccio della Foresta di Elior, era stata incapace di fare anche quello.

“Vivere in quel modo. In un edificio non protetto, sarebbe stato meglio tornare nella foresta, ma Lia era in una situazione in cui non poteva fare nemmeno quello. Ah, quando venne il primo emissario ero certamente sorpreso.”

“Davveeeero sorpresa, direi.”

Il ragazzo che era venuta ad incontrare qui, Emilia aveva creduto che fosse morto.

L’assenza nell’incontro per la successione al trono, il suo fato, era stato deciso dalla scomparsa di quel ragazzo nella villa.


Nell’attacco delle bestie della strega la prima vittima era stata una ragazza. Ed il ragazzo che da poco lavorava in quella tenuta era stato sospettato di quella morte.


Quel sospetto, non potè sopportarlo e corse via. Lo inseguì la sorella maggiore di quella Rem–e non tornò più.

Il crollo, probabilmente inizio da lì.

Si scoprì più tardi che la causa della morte di Rem era stata la maledizione di uno sciamano, e il danno al villaggio vicino era già divenuto una situazione non sanabile.

Avendo accettato il risultato dell’attacco, Roswall fallì nel prendere l’occasione di recuperare e andò incontro alla sua fine. Emilia aveva fallito nell’assicurare la sua partecipazione alla selezione, e aveva portato da quel fallimento un’innegabile umiliazione. La villa era caduta in una brutta condizione, un brutto stato che nessuno avrebbe desiderato, eppure aveva continuato a calare in quella direzione.

In quel periodo.


Distrutta dalla sua incapacità di fare qualsiasi cosa, Emilia passava le sue giornate senza energia. Ma un giorno, un ragazzo che si pensava scomparso era venuto a prenderla.

“――――”

Puck aveva subito accettato. Ma Emilia si sentiva arrabbiata con quel ragazzo.


Senza curarsi dei suoi sentimenti, senza alcuna spiegazione, ne quando era scomparso in origine, e nemmeno quando tornò, non dicendo nulla, improvvisamente la portò via.

Il mondo che circondava Emilia aveva cominciato a collassare, lui sarebbe persino potuto essere la causa.


Eppure―――

“In quel modo–“

All’Emilia con cui si era riunito, il ragazzo con il viso fragile esausto dalla paura, si era avvicinato ancor di più, piangendo, e pregandola di aiutarlo.


E così Emilia si dimenticò di essere arrabbiata con quel ragazzo che piangeva come un bambino.

Magari era debole. Magari era troppo fragile.


E, anche allora, colui che pareva un bambino, che si era addormentato con un viso da bimbo. Emilia non credeva di avere il diritto di rimproverarlo.


Quindi il ragazzo aveva cercato Emilia, per trovare salvezza per sé stesso.


Venne a cercala. Non dicendo una parola di che facesse fuori dalla porta della sua camera, solo singhiozzando tristemente e parlando dei propri sentimenti, al grembo di Emilia affidava la sua vita.

Che fosse disporre di una grande fiducia, o essere guardata dall’alto in basso e umiliata,
quello dipendeva dal pensiero di Emilia. Ed ella non era in grado di dare una risposta a quella domanda.

“Ovviamente, questo è davvero molto malsano…”

Che questo non fosse uno stato normale in cui vivere, anche l’immatura Emilia lo realizzava.
Ma, lei, mentre accettava le lacrime di quel ragazzo, guardando giù alla forma di lui che si lasciava riposare per un istante, nei suoi pensieri più insiti era insicura.

“――――”

Riguardo gli intervalli in cui il ragazzo la cercava, era circa ogni dieci giorni.


Oltre che allora, anche tagliando tempo al sonno, stava sempre disperatamente lottando.

Davvero, non parliamo molto.

Ma, a quel ragazzo che silenziosamente veniva a cercarla ogni dieci giorni, Emilia,

“…..Subaru, sei uno zuccone.”

―――Che forse, lei aspettasse con ansia quelle visite, Emilia ne era consapevole.

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Traduzione: Tycho-SNJoseph

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