—Vedere quello scenario familiare fece sentire Subaru stranamente sollevato, ed esausto.

“Ce l’hai fatta a tornare indietro sano e salvo, non c’è alcuna ragione di aver paura, immagino.”

Mentre osservava il traffico della Capitale Reale, Subaru scrisse una serie di linee ”||||” sul terreno con un rametto che aveva raccolto. Continuò finché non si sentì soddisfatto, poi li cancellò con il piede e sospirò.

Natsuki Subaru veniva dal terzo pianeta del Sistema Solare, la sua posizione sociale era quella di un tipico studente del liceo del terzo anno.

Se qualcuno avesse osservato i suoi abiti casual, composti da tuta e scarpe da ginnastica, e la busta di plastica del minimarket che teneva in mano, sicuramente non ne avrebbe dubitato.

Comunque, quel principio si applicava solo a mondi familiari con concetti come “tute”, “scarpe da ginnastica” e “minimarket”.

Quindi, tornando a quello che stava cercando di dire veramente—

“—Questa cosa dell’essere “evocato in un mondo parallelo” è più tosta di quanto mi aspettassi.”

Un carro trainato da un drago della grandezza di un cavallo scalciò polvere mentre sfrecciava oltre Subaru.


Una tale visione era ovviamente impossibile nel mondo che Subaru conosceva. Quindi si sarebbe potuto pensare che fosse un cavallo agghindato da speciali cosmetici, come un qualche personaggio di un parco a tema. Ma Subaru non sarebbe stato d’accordo.


Perché i draghi erano più di uno—le strade della città ne pullulavano—e anche le persone che comandavano questi draghi sembravano uscite fuori da un parco a tema.


Animali antropomorfi—persone che mostravano le caratteristiche dei cosiddetti uomini-bestia o demiumani.


Subaru ne scorgeva una ventina, se non una trentina, davanti a lui. Naturalmente, ce ne erano anche molti altri attorno che sembravano appartenere alla stessa specie di Subaru, ma l’aspetto caotico che distingueva I demiumani esaltava particolarmente agli occhi di Subaru.


Comunque, non poteva rimanere lì nella speranza di sfuggire alla realtà.


Sembrava che gli uomini bestia e i draghi facessero parte della produzione di un film. Ma una scena simile era ordinaria in questo mondo, e gli alieni lì non erano loro, ma Subaru.

—Subaru, che aveva già trascorso più di una dozzina di giorni in questa realtà, ne era tristemente consapevole.

“…È ora di andare.”

Abbandonando tali inutili pensieri, Subaru si alzò scrollandosi i pantaloni.


Con il ramo che aveva raccolto ed impugnato verso il basso nella mano destra, Subaru entrò con passo cauto nella strada, ma non quella principale piena ed affollata di gente, bensì in una via secondaria.


A differenza della troppo percorsa strada principale, le vie secondare situate tra gli alti edifici erano meno frequentate. Le si sarebbe potute descrivere accuratamente come dei vicoli isolati, cadute in un profondo silenzio come se fossero separate dal mondo esterno.


A farla breve, se lì fosse successo qualcosa, le grida non avrebbero raggiunto la strada principale.


Pertanto se una persona così ovviamente straniera come Subaru si fosse andata a cacciare lì, dei criminali ne avrebbero sicuramente approfittato.

“Hey, amico. Vieni a divertiti un po’ con noi.”


Subaru si girò verso la voce, solo per trovare tre sagome che gli bloccavano la strada.


Erano formati in un comodissimo set di grandi, medie e piccole dimensioni, e Subaru poté percepire il loro sguardo intento ad analizzarlo. Anche se però non aveva idea di cosa stessero analizzando.


“—”


Subaru inclinò leggermente la testa per guardare la strada nella direzione opposta a quella da cui venivano i tre.


Finiva in un vicolo cieco dietro di Subaru, e pertanto l’uscita da quel viale era possibile soltanto se quelle tre figure l’avessero lasciato passare.


Ma per quanto riguarda le intenzioni del trio di farlo passare verso la strada principale…,


“Che diamine stai guardando così distratto?”


“Non capisce cosa sta accadendo. Io dico che dobbiamo farglielo scoprire.”


Il comportamento estraniato di Subaru aveva istigato i tre a sorridere oscenamente, mentre svariate idee di abuso si presentavano nella loro testa.

Dalla loro prospettiva, Subaru era ovviamente un pivello.


Non puoi biasimare qualcuno per essersi leccato i baffi di fronte ad una preda facile come lui.


È solo che il loro punto di vista era completamente, senza alcun dubbio, sbagliato.


Era vero, a Subaru mancava qualsiasi vera e propria esperienza di combattimento e non aveva alcun passato segreto in cui aveva praticato arti marziali. Il loro giudizio sul fatto che fosse un pivello non era di certo sbagliato.


Tuttavia se avessimo preso in considerazione la sua esperienza nel combattere quei tre ragazzi, allora Subaru sarebbe stato un veterano esperto di centinaia di battaglie.


“—Huh?”


Verso l’omone che aveva abbassato la guarda— chiamato Ton del trio Ton, Chin e Kan—Subaru scagliò il suo braccio.


Impugnava saldamente il bastone che prima aveva raccolto e la sua punta, sebbene non acuminata, si conficcò facilmente nella parte morbida della gola di Ton, trafiggendolo fino in fondo senza troppa difficoltà.


“Cos-?”


Gli occhi di Ton si spalancarono di fronte all’improvviso accaduto, mentre Chin e Kan si congelarono terrificati sul posto.


Ton non poteva più combattere. Mentre gli altri erano ancora pietrificati, la mano libera di Subaru si scagliò sul ragazzo di medie dimensioni—Chin. Lo afferrò per i capelli e lo lanciò. Subaru non lasciò tempo per alcuna resistenza, e fracassò la testa di Chin contro il muro.


Qualcosa di duro scricchiolò, si spaccò, e Chin dipinse una traccia di sangue sul muro mentre si accasciava a terra.


Simultaneamente, Subaru diede una forte ginocchiata a Ton, gli occhi spalancati sembrarono uscirgli dalle orbite mentre precipitava verso terra. Cadde in avanti, e il bastone penetrò ancora più in profondità nella sua gola.


Ora due di loro non potevano più lottare. Ne rimaneva solo uno—


“Salve.”

Il volto del piccoletto, Kan, impallidì osservando i suoi alleati morire in un istante.


Se li avesse abbandonati e fosse corso verso la strada principale, avrebbe potuto avere una possibilità di sopravvivere, sarebbe diventata una gara di velocità tra lui e Subaru e forse avrebbe potuto avere una possibilità di salvezza.


Tuttavia Kan fissò i due che giacevano a terra, esitando a fuggire. Non sapendo che era già troppo tardi per loro, sprecò il singolo secondo di tempo che aveva.


“Idiota, imbecille.”, pensava. Avrebbe avuto la sua ricombensa per aver fatto una scelta così stupida.


“Ghau, ghhgaa…”


Stringendo le mani attorno al suo esile collo, Subaru spinse Kan con tutta la sua forza contro il muro che aveva dietro.

Sollevò il suo corpicino furente, tenendolo premuto contro il muro. Mise tutta la sua forza nelle mani e le strinse sempre più.


Venne sollevato da terra ad un’altezza tale da riuscire a guardare dritto negli occhi di Subaru.

Sentiva i suoi occhi protrudere per la pressione, la bocca si apriva e chiudeva freneticamente in cerca di ossigeno.

Ma non vi sarebbe stata nessuna salvezza per lui, dato che le sue vie respiratorie erano state bloccate con la forza e gli era stata tolta la possibilità di essere muoversi.

“Sapete quante volte in totale ho incontrato voi ragazzi?”


“Khhg, hgh…”


“Ottantotto . È divertente come questo numero stia continuando a crescere. Dovreste ridere.”


Disse Subaru fissando il volto di Kan diventava sempre più rosso, poi nero, mentre saliva e lacrime grondavano.


Ma naturalmente Kan non avrebbe potuto dire nulla. Alla fine—avendo perso ogni capacità di resistere, il suo corpo si fece molle e Subaru lo gettò a terra.


Dopo aver osservato il trio sconfitto, Subaru gli calpesto il collo, uno alla volta, per sicurezza.

Una volta percepito lo scrocchio di qualcosa di duro sotto le suole delle sue scarpe da ginnastica, si poté per il momento rilassare.


Ton aveva un collo così grosso che ci vollero cinque botte ben assestate per romperlo.

Subaru non importava quante volte ci avesse provato, ma non aveva ancora trovato un modo di sconfiggere efficacemente questo tizio. Anche se ogni tanto era stato abbastanza fortunato da riuscire a finirli tutti con un colpo solo.


“Non è stata una buona idea strangolarlo. …fa anche schifo, non lo farò un’altra volta.”


Dopo aver passato quel momento di riflessione, Subaru rubò i due coltelli dal corpo di Chin. Poi trascinò i loro corpi fino al fondo del vicolo, li lasciò lì, andandosene verso la strada principale come se nulla fosse successo.


Sia entrare nella stradina che incontrare Ton, Chin e Kan era accaduto abbastanza in fretta. Occuparsi del trio gli aveva impegnato un po’ di tempo, anche se circa una dozzina di secondi.


Subaru si affrettò ad attraversare la strada principale in cerca della sua destinazione.


“—”


Dopo aver osservato la strada, poggiò le mani sul petto, sentendosi sollevato per avercela fatta in tempo.


Questa strada era chiamata la Via del Cliente, caotica e piena di gente su entrambi i lati a bordo strada, come tutte le altre, serviva a dimostrare la salute e la prosperità della capitale.


Uno sarebbe potuto startene fermo per la strada non facendo nulla, e le sue orecchie sarebbero state comunque inondate da rumori cacofonici.


Ma giunse un cambiamento in questa scena trafficata.


“—Aspetta! Ah! Aspetta per favore!!”


La voce di un’incantevole campana d’argento sbriciolò il trambusto della strada principale.


Per quanto potesse essere disperata, la voce che non poteva celare la dolcezza del suo proprietario, gridava verso una piccola figura che stava correndo fuori dalla folla.


“Hehehee.”


Rideva la ragazza bionda mentre si faceva strada fra la massa di gente, sorridendo come un felino. Nella sua mano era stretto qualcosa di brillante, e il suo atteggiamento dimostrava chiaramente che aveva portato a termine il suo compito.


Mirata a quella ragazza, una luce blu luccicante—una lancia di ghiaccio—sfrecciò attraverso la strada.


“—!!”


Sorpresa dall’attacco inaspettato, la ragazza saltò per schivare il colpo.


Quell’attacco magico era stato lanciato nel mezzo di una strada piena zeppa di gente.

L’accadimento improvviso generò caos e la gente della Capitale creò un varco, alzando le mani per mostrare che non volevano essere coinvolte nel combattimento.


Era la risposta predominante. Forse rimanere coinvolti in qualche scontro era un affare quotidiano nella Capitale—sarebbe un’affermazione pazzesca, ma forse non troppo lontana dalla verità.


In ogni caso, quella che correva attraverso il varco aperto dalla folla era la ragazza che Subaru stava cercando.


“—”


L’istante che posò gli occhi su di 『lei』, Subaru si sentì come se il mondo intero si fosse congelato.


Il vento, le voci e anche il tempo stesso si fermarono, tutta la sua attenzione era completamente diretta a lei.


Lunghi capelli argentati le danzavano e i suoi occhi ametista brillavano di forte determinazione.

Le sue lunghe e candide braccia e gambe erano coperte da un vestito bianco così enigmatico che sembrava intrecciato per una fata—


In questo mondo dal tempo gelato, solo a lei era concesso il movimento, mentre sorpassava Subaru.


Il suo obiettivo era la ragazza bionda che era appena passata correndo: Felt.


Felt le aveva rubato qualcosa, e ora stava correndo in giro per la capitale allo scopo di recuperarlo. Il che l’avrebbe portata ad un destino inevitabile.


Ma Subaru non avrebbe lasciato che ciò accadesse.


Non avrebbe mai permesso al fato di donarle un destino di『morte』 .


“Io, a qualsiasi costo, ti salverò.”


Vedendola diventare sempre più distante, Subaru giurò la sua promessa per l’ottantottesima volta.


Avendo infranto quella promessa così tante volte, non era chiaro quanto esattamente fosse persuasiva.


Ancora non capiva, ma continuava a non arrendersi, continuava a lottare, continuava a desiderare di salvarla—


“Aspettami. —Satella.”

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Traduzione: Vulcan-Pollack

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