—L’intenso ‘calore’ che proveniva dal centro del suo corpo stava sovrastando la sua coscienza.
“Ghhgg! Brucia!”
Con la faccia sofferente sulla dura e fredda superficie del pavimento, Subaru si rese conto di essere caduto per terra.
Non riusciva più a muovere gli arti, e giacendo prono, non poteva alzarsi.
Era come se non fosse più sé stesso, come se al suo corpo fosse stata tolta la possibilità di muoversi.
Ma quel calore così ardente non era affatto un’illusione. Bruciava dentro Subaru, quasi come se non avesse limiti.
—Brucia, brucia brucia bruciabruciabruciabruciabruciabrucia.
Aprì la bocca, e invece di un grido ne fuoriuscirono violenti schizzi di sangue.
Dopo tutto quel dolore e quella sofferenza, quasi soffocando nel suo stesso traboccante sangue, Subaru fu obbligato a sperimentare la più estrema delle agonie presenti in questo mondo.
—Cosa avrò mai fatto per meritare questo?
Il disperato desiderio di scappare da tutto quel dolore gli fece ripensare e ripensare quelle parole, infinite volte.
Cosa diamine aveva fatto per meritarsi tutto quello?
Era consapevole di non aver vissuto una vita degna di lode, ma questo non si limitava a Subaru, ed era sicuro che nessuno sarebbe mai stato capace di vivere ogni singolo giorno in modo così candido da potersi fregiare della propria vita davanti al mondo.
Ci devono essere delle azioni per le quali proviamo rimorsi, delle quali ci pentiamo, delle quali facciamo finta che vada tutto bene, delle quali scendiamo a compromessi.
E allora perché, per quale ragione doveva essere l’unico a dover subire tutto quello?
Perché il fato che tutti gli altri potevano ignorare si era imposto solo nel suo caso?
“Ahh, cazzo…”
Un lieve lamento scappò dalla bocca attraverso schizzi di sangue che colava.
Portava con sé il rimorso, l’esaperazione per essere impotente, l’odio per il fato—
—e l’avversione verso sé stesso.
“—”
Anche con tutte queste ferite, anche con tutta quest’agonia, anche con tutta questa letale sofferenza…
Anche se quel calore arido gli stava scoppiando dentro, anche se il dolore lo faceva a pezzi e anche se minacciava la sua vita…
La figura della ragazza impressa nella sua mente avrebbe dovuto, sorridendo, affrontare inesorabilmente il ripetersi di una morte dolorosa. E quindi,
“Io,”
Una volta ancora diede voce alla sua risolutezza, alla sua determinazione , alla sua decisione, ma anche al suo rammarico e al suo rimpianto.
Non importava quante volte ci aveva provato, non importava quante volte fosse caduto, non importava quante volte lo avesse desiderato, la speranza di raggiungere quel futuro non sarebbe mai arrivata.
Il “dolore” e il “calore”,così come tutto il resto, stavano diventando sempre più distanti, e così, come il lurido e sofferente cane che era, urlò:
“A qualunque costo,”
La lama oscillo, senza pietà, verso la sua ultima scintilla di vita.
Non la vide neanche. Aveva già preso la sua decisione con il massimo della determinazione.
—Io ti salverò.
L’istante in cui rinnovò tale desiderio, Natsuki Subaru perse la vita.
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Traduzione: Vulcan-Pollack
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