Anche se le cose andarono in maniera differente da come Subaru le aveva previste ed organizzate, si poteva affermare con sicurezza che l’obiettivo principale di sconfiggere Elsa era stato raggiunto.
La comparsa di Reinhardt era stata del tutto inaspettata, ma se il suo desiderio fosse stato realizzato, gli sarebbe andato più che bene.
E proprio grazie a questo, le vicende riguardanti lo stemma di Satella si sarebbero risolte senza intoppi.
Felt e il vecchio Rom non sarebbero stati costretti a conservare lo stemma di Satella se Elsa, il loro socio in affari, non si fosse riunita a loro. Ed era comunque improbabile che Satella avrebbe ceduto alla rabbia uccidendoli.
La storia che ruotava attorno alla Casa del Bottino sarebbe stata completata usando il minimo numero di personaggi.
E anche quello, era un risultato più che sufficiente per Subaru.
E così—
“—Mi domando, perché aiutarmi?”
“Non ho bisogno che tu abbia fiducia in me. Se ti sta bene essere circondata da guardie e perdere ogni possibilità di ottenere vendetta, uccidimi e scappa.”
“—”
Disse sgraziatamente Subaru parlando ad Elsa che si era accovacciata appogiandosi al muro dietro di lui.
Era coperta di sangue, il suo vestito nero era ridotto a brandelli e la sua pelle chiara scoperta. Detto ciò, non c’era spazio per poter provare vergogna per le terribili ferite che erano sul suo corpo.
E in primo luogo Subaru non aveva affatto interesse per Elsa come donna.
Aveva semplicemente pensato che sarebbe potuta tornare utile e voleva sfruttare al meglio quell’incredibile opportunità.
“Le guardie ti stanno cercando come dei pazzi. Li ho spinti nella direzione sbagliata, quindi ci vorrà un po’ prima che ci notino. Sei ferita?”
“Fanno molto male. Molto, molto male, potrei morire. Huhu, è meraviglioso.”
“Ecco un sentimento che non capisco. Sarebbe problematico se morissi così, sto cercando di raggiungere uno scopo qui.”
Subaru aveva deviato i suoi stessi piani, mettendo a rischio la sua stessa vita per permettere ad Elsa di sopravvivere.
Se fosse morto qui, o se fosse stato catturato dalle guardie che cercavano Elsa, questa route spontanea in cui Satella sopravviveva sarebbe stata ridotta in polvere.
In questo caso, però, avrebbe semplicemente continuato a rilanciare i dadi fino a quando non avrebbe ottenuto, a poco a poco, nuovamente quello giusto.
“In qualche modo riusciresti a raggiungere la parte a sud-est dei bassifondi? Se lo farai potrò riunirmi con la mia sorellina più piccola. Sono certa che sarà in grado di curare le mie ferite e che riuscirà preparare una via di fuga.”
“Sorella! Hah, hai una sorella, è logico che sia una tragedia completa.”
Non si fidava di lui, e anche se l’avesse fatto lo avrebbe trovato disgustoso, tuttavia le parole di Elsa permetterono a Subaru di elaborare un piano per superare quella situazione così ostica.
La loro fuga li aveva già portati piuttosto a sud. Non ci sarebbe voluto molto per spostarsi nel luogo di cui Elsa stava parlando.
Usando solamente le monete d’oro possedute da Elsa, Subaru corruppe i residenti dei bassifondi affinché intralciassero la ricerca delle guardie e li indirizzassero nella direzione sbagliata. Non c’era nessun problema.
“Quello che non capisco è il tuo obbiettivo in tutto questo.”
“Voglio soltanto che tua sia in debito nei miei confronti. Forse un giorno mi potresti tornare utile.”
“Un debito. Nonostante ciò è così strano… —Tu sei così tantooo impaziente di uccidermi.”

Subaru dovette sentire quelle parole mentre prestava una spalla ad Elsa, aiutandola a fuggire. Da così vicino gli occhi bui di Elsa osservavano Subaru provando a scrutare i suoi sentimenti nascosti.
Ma aveva già appurato che non c’era nulla da scrutare. La risposta che ottenne dallo sguardo cupo di Subaru era esattamente quella che aveva intuito.
Se fosse stato possibile Subaru avrebbe volentieri ucciso sul posto Elsa, ma non sarebbe riuscito a battere neanche un’Elsa morente e considerate tutte le possibili diramazioni, era davvero un’idea avventata.
Subaru si sentì come intrappolato sul un lato della scacchiera terribilemente impari.
Era una battaglia basata sul presupposto che ogni mossa possibile fosse stata considerata, con tentativi ed errori, per poi fare la migliore mossa possibile.
Si potrebbe paragonare allo shogi, dove muovere pezzi in maniera casuale non può mai portare alla vittoria.
Se è possibile, cambia nemici e alleati. Se c’è un’apertura, devi essere disposto a cambiare la tua posizione.
E per riuscirci, avrebbe dovuto usare anche la persona che più odiava e che piuttosto avrebbe ucciso.
“Voglio ucciderti. E certamente un giorno ti ucciderò, ma non ora.”
“Capisco.”
Senza bisogno di nasconderlo, Subaru confidò il più profondo sentimento ad Elsa.
Se Elsa fosse stata più prudente, avrebbe dovuto uccidere Subaru proprio lì, all’istante, per evitare qualsiasi rimpianto.
Tuttavia Subaru era convinto che questo non sarebbe successo.
Era una fiducia intrisa di sangue, una certezza che solo Subaru, che era stato ucciso ottantotto volte da Elsa – pìù di ottanta volte – poteva avere.
“Meraviglioso. Tu ed io siamo legati dall’odio. Un giorno, sì, proverai di aver ragione. Ed è molto, molto delizioso.”
“—”
Le labbra impregnate di sangue di Elsa si rilassarono, sorridendo come una fanciulla innamorata.
Con quel sorriso così vicino a lui, dal profondo del suo cuore, Subaru pensò: disgustoso.
※ ※ ※ ※ ※ ※ ※ ※ ※ ※ ※ ※
Traduzione: Vulcan-Pollack
Check: Re Anime-Kamisama