La capitale reale era inghiottita dal fuoco, e Subaru, ansimante per lo straziante dolore che gli penetrava in tutto il corpo, stava guardando il cielo.

La sua mente era lucida.


Quel dolore così intenso e pungente ravvivò la coscienza di Subaru piuttosto che spingerla verso il nulla, per spegnersi.
Quello che era accaduto, il motivo per cui erano lì… Tutto era ai suoi occhi estremamente chiaro.

“――――”

Tra le sue braccia, Subaru stringeva il corpo di Meili, che oramai aveva smesso di muoversi.


La ragazza aveva gli occhi ancora aperti mentre, privi della propria luce, fissava un paesaggio indefinito e al di fuori di questo mondo.

Non avrebbe mai più visto né udito quel suo atteggiamento così impertinente, quella sua voce dolce, quel suo modo di parlare troppo inappropriato per la sua età, o quei suoi capricci che faceva quando veniva trattata come una bambina.

–Eppure, Subaru era giunto proprio in quel momento dopo essere
『Ritornato dalla morte』.


Anche se il punto del『ritorno dalla morte』 era cambiato, non era comunque stato in grado di tornare più indietro nel passato.


Il punto di partenza del 『ritorno dalla morte』 era cambiato a quel momento, e finché il cadavere di Meili sarebbe stato stretto tra le braccia di Subaru, appena giunto lì, la sua vita non sarebbe più potuta essere salvata.

“――――”

Sapendo che avrebbe unicamente confortato il suo cuore, Subaru chiuse delicatamente le palpebre di Meili. Non era certo di essere qualificato per pregare per le anime dei morti. Quelle sue mani erano fin troppo sporche di sangue.

Ed era lo stesso per lei, stretta tra le sue braccia. Aveva fatto molte gesta atroci che non le avrebbero permesso di trovare la pace nemmeno dopo la morte.


I peccati si accumulavano tramutandosi in catene che, prima o poi, avrebbero trascinato Subaru e coloro che lo seguivano all’inferno, senza permettergli di allontanarsi, per l’eternità.

“Nonostante ciò…”

Non gli sarebbe stato permesso di mollare ed arrendersi solo perché aveva nuovamente incontrato la 『morte』.

Quante volte era morto per arrivare fin lì? Aveva già superato le migliaia, arrivando oltre le diecimila; aveva profanato ogni vita, le aveva calpestate senza pietà, arrivando fin lì unicamente per soddisfare i suoi desideri.


Ci sono state molte, infinite, volte in cui il dolore della morte lo aveva quasi spezzato e distrutto. Ma ogni singola volta, un ardente fuoco divampava nel suo cuore.


Quel primo caldo tepore, e quella debole carezza, lo avevano portato fino a quel momento.


Con solo un altro passo, avrebbe raggiunto il punto in cui il suo vero amore si sarebbe realizzato.


Innumerevoli sacrifici erano stati fatti per arrivare fin lì.


Eppure…

“――Questo è troppo!”

La voce era potente e penetrò in tutto il corpo di Subaru.


Non era una frase figurata che la capitale reale fosse completamente avvolta dalle fiamme. Ma nel frattempo, come se avesse accolto dentro di sé quelle fiamme così impetuose, la figura che apparve sul pendio sembrava risplendere luminosa.

“Reinhardt Van Astraeaaaaaaaa?!”

“Suppongo di non aver bisogno di presentazioni. D’altronde non avremo bisogno di parlare.”

Gli occhi azzurri di Reinhardt trafissero Subaru mentre era inginocchiato.


Il bagliore nei suoi occhi è diverso da quello che Subaru ha visto molto tempo fa.


Quest’uomo, che era rimasto calmo mentre affrontava un assassina, ora, provava verso Subaru…


— un’emozione così intensa da essere quasi indescrivibile, accecante di odio.


“Quindi dopotutto eri capace di odiare le persone, Santo della Spada!”


“Anche a me sorprende. Non pensavo che questi sentimenti fossero dentro di me”.


“Così hai trovato un nuovo te. Congratulazioni. Buon compleanno, Reinhardt.”


“Purtroppo oggi non è il giorno della mia nascita. Ma sarà il giorno della tua morte».


Subaru può blaterare quello che vuole ma un uomo del calibro di Reinhardt non si farà scoraggiare.


Dopo essere stato colpito dalla condanna a morte di Reinhardt, un sorriso comparì sul volto di Subaru.


Distrusse quella sua faccia imperturbabile, e fece emergere le emozioni sepolte lì dentro. Subaru lo sa che è assolutamente inutile, ma è l’unica cosa di cui può vantare la vittoria.


«Non farmi ridere, Reinhardt! Santo della spada! Spada del Regno! Sei un cavaliere che protegge il Regno di Lugnica!? Cosa saresti riuscito a proteggere!? Sei in grado di dirmelo? quella!”


“—”


Subaru grida, le braccia spalancate.


I due sono uno di fronte all’altro fuori dai cancelli del palazzo. Tutto della Capitale visibile da questo punto di osservazione è avvolto dalle fiamme, o no, non è solo la capitale.


Questo inferno infuria su tutto il territorio del Regno di Lugnica.


Non importa quanto sia forte Reinhardt o quanto sia superbo un cavaliere, cosa può fare da solo? Lui non può
fare niente. Questa è la conclusione di Subaru.


“Questo è il mio regalo per te! Una trappola che ho teso per ucciderti!»


“Per uccidermi…?”


“Quante volte! Credi che abbia cercato di ucciderti!? Quante volte, decine e centinaia e migliaia di volte, pensi che ti abbia affrontato!?”


“—”


Le urla incomprensibili di Subaru portano le guance di Reinhardt ad irrigidirsi per la confusione.

Non capirebbe. Nessuno tranne Subaru avrebbe mai capito.


Subaru ha già affrontato ogni possibile tentativo ed errore per riuscire ad uccidere Reinhardt.


Ha studiato Reinhardt van Astrea, ha fatto ricerche approfondite su di lui, ha testato ogni idea che gli veniva in mente,
giocherellava con i suoi piani, usava ogni possibile traccia che poteva immaginare nel tentativo di ucciderlo.


Ma indipendentemente dai metodi usati da Subaru, Reinhardt lo ha battuto. Come se Natsuki Subaru non fosse abbastanza astuto, come se la sua stessa presenza non potesse influire su di lui minimamente.


Subaru ha sacrificato Elsa, ha sacrificato Meili, ha sacrificato Blue, ha sacrificato l’uomo che forse… avrebbe potuto essere suo amico, ha sacrificato il pagliaccio che si proclamava suo co-cospiratore, ha sacrificato il culto della strega, uccise gli arcivescovi, commise ogni crimine e ingiustizia immaginabile tuttavia ancora non riusciva ad uccidere Reinhard.


E così. Non avendo i mezzi per recidere l’ancora di salvezza di Reinhardt, Subaru prese una decisione.


“Sto uccidendo chi sei come cavaliere. Sto lasciando cadere il tuo nome così ostentato di “Santo della Spada” a terra, calpestandolo, vomitandoci sopra!»


“Tutto questo, solo per quello.”


“Solo per quello! Sì, l’ho fatto, solo per quello! Solo per quello ho usato le vite di tutti quelli che c’erano,
buttandoti a terra!”


Subaru mise a terra il corpo di Meili e puntò il dito contro Reinhardt.


Reinhardt non può nascondere di essere scosso.


«Sei un vero eroe, Reinhardt. Non è possibile per me ucciderti. Ma posso distruggere ciò che ti rende tale. —Ecco come
mi sbarazzerò di te, Reinhardt.»


“—”


Subaru si vanta, la sua voce sconvolta, al silenzio di Reinhardt.


Ha lavorato duramente, ha provato tanti piani, ha sacrificato persone, ha versato sangue, ha accumulato morti e…
finalmente.


Con Meili che lo ha protetto e ha tirato fuori la sua sopravvivenza, finalmente Subaru è riuscito ad affrontare Reinhardt in questo modo.


Dopo aver accumulato tanti sacrifici, finalmente, è riuscito a stare sullo stesso livello di Reinhardt.


“…Perché?”


“Perché sei così forte? Perché sei così forte, perchè ho dovuto lasciarli morire solo per riuscire ad eguagliarti?”


Voce tremante, intrisa di singhiozzi. Sentendolo, il viso di Reinhardt si irrigidisce.


Sicuramente non ha idea di cosa diavolo stia pensando Subaru. Ovviamente no.


Non sa perché sta piangendo. Quanto tempo è passato dall’ultima volta che ha versato lacrime?


Certamente. Quel giorno, quando fu portato in questo mondo, fu l’ultimo.


“Vorrei essere come te. Vorrei essere stato onesto come te, abbastanza forte da salvare tutti. Penso che tu sia invidiabile. E’ per questo che ti odio”.


Accanto alle sue lacrime sgorgarono i veri sentimenti di Natsuki Subaru.


Tornò a quel primissimo ciclo nella capitale, quando Natsuki Subaru aveva assistito all’uomo che lo ha liberato
da un ciclo infinito.


—All’epoca Subaru era geloso di Reinhardt.


Subaru aspirava ad avere quella forza, la invidiava, la invidiava, la odiava.


“-Volevo essere te, Reinhardt.”


“—Non ti capisco.”


Ed ha ragione. Reinhardt, eroe, sei sempre, sempre corretto.


—Dov’è stato l’errore? A che punto ha sbagliato Natsuki Subaru?


Non lo sa. Nessuno sarebbe in grado di capirlo.


Natsuki Subaru è diventato ormai, da molto tempo, un insensibile folle.


“—”


Reinhardt socchiude gli occhi e si china. Non sta prendendo una spada. Significa che nemmeno pensa che sia necessaria un’arma per sconfiggere Subaru.


Ha ragione, ha assolutamente ragione. Un suo colpo lascerà il fragile corpo di Subaru disintegrato.


Quindi per lo meno, e per il minimo assoluto—


“—Non pensi che sia troppo presto per arrendersi?”


“TU!”


Nell’istante in cui Reinhardt inizia la sua carica, una sagoma nera piomba da un lato. Discordante il rumore risuona mentre Reinhardt incontra il taglio della silhouette con la mano, tenuta piatta e aperta come un lama.


È stupido. Come può sperare di fermare un coltello con così tanto slancio usando la sua mano? È stupido. Tuttavia perché è il coltello a rompersi?


“Sei davvero fuori dalla norma, vero?”


Elsa, ricoperta di sangue, aveva cercato ancora di colpire Reinhardt.

Subaru pensava che fosse morta. Pensava di averla usata per creare questa situazione, credeva che la sua vita fosse stata ridotta a zero e che avesse agito tenendo conto di ciò. Tuttavia era ancora…


“Apparentemente non sono morta. Sebbene in questa situazione, mi sembra di esserci arrivata molto vicino.”


“Elsa…”


“Allora Meili è morta. La mia povera sorella.”


Notando Meili che riposa a terra, Elsa mormora tristemente. Subito dopo dirige il suo sguardo verso Reinhard e si prepara ad affrontarlo nuovamente.


“Hai già perso la tua arma. E ti rendi conto esattamente di chi stai proteggendo?”


“Le materie difficili non sono le mie preferite. Faccio sempre quello che voglio. E il ragazzo dietro di me lo permette. Questo lo rende un cliente prezioso”.


Leccandosi le labbra, Elsa dà una risposta basata su una logica che solo gli assassini potrebbero capire.


Reinhard inghiotte il respiro e si prepara ad affrontare Elsa come suo avversario.


“Questa sarà l’ultima volta. Mi sono divertita. È stato meraviglioso.”


“Elsa! IO..!”


“Addio.”


Come sempre, l’addio avviene senza intoppi e senza alcuna considerazione per quello che prova Subaru.


Subito dopo, Elsa balza con destrezza animalesca in una danza verso Reinhardt, l’eroe e l’assassina si impegnano in un furioso combattimento.


Si concluderà in poco tempo, l’ultima battaglia di Elsa Greinhart.


“-Fanculo!”


Subaru non può morire qui.


Distogliendo lo sguardo dalla battaglia di Elsa e dal cadavere di Meili, si lancia in una corsa giù per la collina.


Le conseguenze della battaglia echeggiano dietro di lui, lontane.


Gli edifici crollano uno dopo l’altro in tutta la capitale in fiamme, urla e lamenti echeggiano attraverso questo inferno. Bambini che chiedono genitori, genitori che chiedono figli, uomini che chiedono donne, donne che invocano uomini nel pandemonio stridente di questo inferno.


Sì. Questo è l’inferno che Subaru ha creato.


Ha creato questo inferno, ha distrutto la falsa immagine di Reinhard e ha raggiunto il suo obiettivo.

Tutto ciò che resta è—


“T-tu sei…”


“—σσσσ”


Subaru inciampa e cade, quando un’enorme bestia lo afferra in bocca e lo lancia sulla sua schiena. Subaru si aggrappa disperatamente mentre la sua pelle nera irrompe alla sua vista, accanto al suo feroce viso da leone.


“Tu Sei… ma Meili, è già morta…”


È una delle magibelve controllate da Meili, che trasporta Subaru in questa corsa attraverso il fuoco della Capitale.


Il feroce Guiltilaw scatta con Natsuki Subaru sulla schiena. Non ha più un padrone, e non ha obbligo di obbedirgli, ma Guiltilaw porta ancora Natsuki Subaru, con tutto il cuore.


“Per favore, trovala. Deve essere da qualche parte…”


Subaru prega, desiderando che Guiltilaw compia un miracolo.


Come chiamare questo sentimento nel suo cuore? Costretto da emozioni criptiche, la mente di Subaru oscilla tra coscienza e incoscienza.


Ma ciò che lo colpisce veramente è quello che accade dopo…


“Adesso basta.”


L’affilato proiettile di ghiaccio infilza Guiltilaw nel fianco.


Guiltilaw strilla, inciampando nei suoi stessi piedi prima di schiantarsi a terra. Bloccato nella bestia
caduta, anche Subaru sbatte contro la carreggiata di pietra.


“Ghau… cosa, era…”


La sua vista si offusca per il dolore mentre forza gli occhi ad aprire, guardandosi intorno per vedere cosa è successo.


Scopre che Guiltilaw si è alzato in piedi, innumerevoli schegge di ghiaccio sono conficcate nel suo lato sinistro mentre affronta una sagoma avvolta da una luce fioca, sul punto di iniziare a caricare.


Guiltilaw alza la zampa feroce, ruggendo. Forse questa era la sua dignità di magibelva, o il suo orgoglio… come l’ultimo animale che ha obbedito alla giovane Meili fino alla fine.


Il suo colpo è più che abbastanza forte da fare a pezzi un essere umano se dovesse colpirlo.


Tuttavia, prima che il colpo possa andare a segno, una singola scheggia di ghiaccio tagliente precipita… invade le fauci aperte di Guiltilaw, trafiggendogli la gola prima di entrare di nuovo attraverso il suo petto, perforandolo.


Dopo aver assistito alla morte di Guiltilaw, Subaru si alza lentamente.


Non può alzare il braccio sinistro. Forse si è slogato. Dovrebbe provare un dolore abbastanza intenso da scoppiare in lacrime, ma il suo cervello non lo sente.


Dopotutto. Se Subaru inizia a lamentarsi adesso, qui, rovinerà tutto.


“—Basta così, marrano.”


I due si fronteggiano, il paesaggio urbano su entrambi i lati sta bruciando e magibelva congelata si trova fra di loro.


Occhi di un ametista fiammeggiante incontrano occhi scuri carichi di una gioia irrefrenabile.

Quella che lui ha perseguito, cercato, bramato e non ha mai smesso di amare, lei, è qui.


“—Emilia.”


“Sai chi sono?”

Le sopracciglia di Emilia si inarcarono per la sorpresa, vedendo ciò a Subaru scappò una risata.


Era esattamente in linea con le sue idee… no; era esattamente in linea con la sua prima impressione, quando si erano incontrati avventurandosi insieme per la capitale.


Non aveva la minima idea di quanto fosse concentrata l’attenzione della nazione su di lei, essendo una candidata alla selezione reale.

Non che le mancasse consapevolezza, ma più che altro le mancava autostima, nonostante fosse conosciuta in tutto il mondo come l’eroina che ha fermato gli Arcivescovi di Accidia, Avidità, Gola, Ira e Lussuria del Culto della Strega.

Tutti enormi mali che hanno tormentato e massacrato la gente di questo mondo per ere.


E il suo curriculum avrebbe, in quel giorno, in quell’istante, raggiunto il suo completamento.

“C’è qualcosa che ti diverte?”

“No, mi dispiace. Solo… come dire… sono felice. È il tipo di cosa per cui… beh. Non sei cambiata per nulla, quindi mi sembra che i miei sforzi siano stati finalmente ripagati.”

“Cosa intendi? Quando mai io e te…? “

Emilia tentò una frenetica ricerca nei suoi stessi ricordi, ma il nome di Natsuki Subaru non esisteva da nessuna parte nella sua memoria.


Ovviamente non esisteva. Il loro breve incontro permaneva soltanto nella mente di Subaru. E fu soltanto quel temporaneo appuntamento ciò che portò Natsuki Subaru fino a lì.

“Tu sei…”

“Lia, non va bene. Non prendere sul serio niente di quello che dice. “

“…Puck, eh.”

Emilia cercò qualche indizio nei suoi ricordi. Ma venne interrotta dal gatto grigio che apparve sulla sua spalla – uno spirito, che Subaru ricordava bene.


I suoi ricordi di quel giorno erano lontani. Ma questo era esattamente il motivo per cui aveva trascorso ancora più tempo pensando a quel giorno piuttosto che ricordarlo individualmente.


Era inconcepibile che avesse dimenticato di qualcuno che ha occupato una parte così importante di quella memoria.

“È carino da parte tua chiamare il mio nome con tale tranquillità. Considerando quanto sono gravi i tuoi crimini, come pensi di pagare per avere perdonati i tuoi peccati?”

“Pagherò un riscatto. Esattamente quello che vuoi. Non c’è per me alcun modo di scappare, in ogni caso.”

“–? È un ragionamento piuttosto leale da parte tua. Ciò è sospettoso.”

Subaru aprì la cerniera della sua tuta e allargò le braccia, mostrando la sua intenzione di non porre resistenza.


La tuta. Sì, quella tuta da ginnastica. Quella che, fino a quel giorno aveva tenuto sigillata, ora la indossava. Aveva in testa l’idea che se volesse una riunione con Emilia, quello sarebbe stato il modo migliore.


Il tutto mentre bramava il giorno in cui avrebbe indossato quel vestito e sarebbe finito di nuovo davanti a lei.

“Quello che sto per dirti è il discorso di un pazzo divagante. Per favore, non ricordarlo.”

“…eh?”

“Sono io che ho dato fuoco alla Capitale. E non solo, questo fuoco è destinato a bruciare l’intero paese. Nessuno potrà proteggersi da esso. Questo per colpa della nazione, e dei suoi cavalieri, che non riusciranno a gestirlo.”

L’agitato discorso di Subaru confuse notevolmente Emilia. Puck sembrava incerto se fermare il suo discorso, ma interruppe il suo attacco dopo aver visto la condizione di Emilia. Grato per questo, Subaru continuò.

“Il prestigio di Reinhard come Santo Della Spada è caduto. Dal momento che non sappiamo cosa abbia avviato il patto che ha lo scopo di proteggere il regno di Lugnica, il Drago non ti salverà. È qualcosa che ho provato un sacco di volte, quindi è decisamente giusto. Alla fine, Reinhard e il Drago sono allo stesso livello.”

“Bruciare il paese? Stai bruciando il paese? Per provare a distruggere questa nazione?”

“No, sbagliato. Ho dato fuoco alla nazione per farti diventare il suo Sovrano. È l’unico modo”.

“-“

Un sorriso sorse sul viso di Subaru, mentre gli occhi di Emilia si spalancano, totalmente scossi.


Non c’era modo per lei di dare senso alle cose che Subaru stava dicendo.


Siccome aveva iniziato etichettando il suo discorso come divagante, non gli importava se quello che diceva non lo stava comunicando correttamente. Derivava tutto dal suo desiderio più profondo.

“Fiamme mortali stanno spingendo la nazione alla sua distruzione – chi ucciderà il colpevole non sarà Reinhard, non sarà il drago, ma sarai tu. Nessuno dei candidati alla selezione rimasti può conseguire qualsiasi impresa sufficiente a superare questo. Sei l’eroe che ha superato quattro secoli di stallo e ha salvato il mondo!”

“Quello, non è … che diavolo stai dicendo!? Smettila, non capisco! Non capisco nulla di quello che stai dicendo!!”


Emilia si strinse la testa tappandosi le orecchie, cercando di tenere fuori le parole di Subaru. Lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi, e quando Subaru notò le tracce che lasciavano lungo la sua pallida guancia, un dolce shock colpì il suo petto.

Sapeva che il pianto di Emilia era causato da una sua colpa, parte dello shock derivava da quello. L’altra parte, però, derivava invece dal vedere come le sue azioni avevano scosso il suo cuore, alimentando così l’oscura allegria di Subaru.

“Non devi capire. Va bene che tu non capisca. Tutto ciò che verrà dopo sarà risolto quando gli altri ti incoraggeranno di loro iniziativa. A quel punto dovrai solo esaudire il tuo desiderio. Questo è l’unico motivo per cui ho dato fuoco al paese. Era tutto per te.”

“Bugiardo, bugiardo, bugiardo! Voglio dire, io …tu, come mai, tu … “

Emilia si lamentò per la devozione che non aveva mai previsto e per le offerte che non aveva mai desiderato.


Era inevitabile che lei fosse triste. Era inevitabile che lei non potesse capire.

Subaru sapeva di star sbagliando.


Subaru sapeva di aver sbagliato.


Subaru sapeva che in questo modo non avrebbe portato alcuna gioia ad Emilia.

Ma questa era l’unica via.

Realizzare il desiderio di Emilia, nominarla Sovrano e dimostrare i tuoi sentimenti.


Andò avanti con questo piano in mente, e sapendo fin dall’inizio che aveva torto, Subaru soddisfò comunque i suoi desideri.

E così Natsuki Subaru sorrise, per poi ridere.

“…Guardami, Emilia. Guardami, detestami, ricordati di me. “

“Tu chi sei? Chi diamine sei…? “

Chiese Emilia, la sua voce tremava, mentre Subaru si avvicinò lentamente con le braccia spalancate.

Subaru chiuse gli occhi.

Sembra che lo desiderasse da sempre.

Desideroso da sempre di rispondere a quella domanda in presenza di Emilia …

“-Mi chiamo Natsuki Subaru.”

“Su.. baru…”

Il solo sentire quel debole richiamo del suo nome fu sufficiente affinché un flusso di emozioni lo attraversasse.


Emozioni così grandi che, soltanto grazie a ciò, Subaru si sentì completamente soddisfatto di essere giunto fino a lì.


Con quei sentimenti nel suo cuore e pregando di finire quella frase senza che la sua voce tremasse a causa sua.

“-Cardinale del Peccato del Culto della Strega, Arcivescovo della Superbia, Natsuki Subaru!”

“Arcivescovo…!”

Dando la migliore presentazione possibile, Subaru mise tutta la sua forza nelle gambe,
concentrando tutta la sua forza dispersa in un punto del suo corpo per l’ultimo scatto della sua vita.

Aveva sacrificato molte persone, maltrattato coloro che forse potevano essere suoi complici, trovato conforto in quelli con cui forse aveva legami, e ora finalmente era arrivato a questa cara ragazza…

“Sono l’uomo che ha bruciato il mondo, scosso il paese, piegato il suo eroe e che…”

“-“

“…tu ucciderai.”

Sentendo l’impatto della lancia attraverso il suo petto, Subaru sorrise.

Cadde in ginocchio, incapace di sostenersi, per poi crollare, cadendo per terra.

Non raggiunse mai Emilia, il suo corpo venne lanciato senza grazia e pietà sulla pietra.

“Perché?”

Subaru chiuse gli occhi, pronto ad accettare la sua fine, quando qualcosa lo spinse a sollevare le palpebre.

Emilia era in piedi al suo fianco e lo osservava. Una delle tante lacrime che le scorrevano sul viso atterrò sulla guancia di Subaru, facendogli aprire gli occhi.

“Perché?”

Continuava a chiedere, facendo domande incessanti e sovrapposte.

Cosa diavolo potrebbe significare questo “perché”, si chiese Subaru.


“Perché hai fatto questo?”


“Perché doveva essere così?”


“Perché sei venuto qui per morire per me?”

Ci sono sicuramente molti “perché” in queste domande.


E voleva rispondere a tutti, ma a Subaru restava poco tempo.


Lasciò quindi che il suo ultimo respiro portasse la sua risposta.

“-Ti amo.”

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Traduzione: Kamisama -AlbOP

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