Eliminare i candidati, eliminare gli arcivescovi che tentavano di ostacolarli, agendo e pianificando in continuazione e nell’oscurità.
Un enigmatico gruppo circondato dal mistero, un covo di persone crudeli e spietate, ma soprattutto, che non interagiscono tra loro.
Il culto delle streghe rappresentava una copertura estremamente vantaggiosa per Subaru.
Una copertura alla quale, prima o poi, avrebbe dovuto mettere la parola fine; tuttavia, sfruttarli con quel chiaro presupposto, significava che avrebbe potuto sbarazzarsene con un così lieve senso di colpa da renderlo rinfrescante.
Tra i grandi Arcivescovi del Peccato il senso di solidarietà non aveva il alcun significato.
Li osservava costantemente per trovare aperture, meditava su come ucciderli, li testava, e se il piano avesse dato i suoi frutti, allora le basi sarebbero state poste. Se invece avesse fallito, Subaru avrebbe ricominciato il mondo e continuato a riprovare.
Perfino Subaru, nella situazione in cui si trovava, era riuscito a formare relazioni con persone che, forse, avrebbe potuto chiamare compagni.
Anche se sapeva che non si sarebbe mai potuto fidare di nessun membro del culto, e che non avrebbe dovuto aumentare il numero di persone coinvolte.
Tuttavia,
“Fratellone, ma non abbiamo sempre, sin dall’inizio, lavorato insieme? Mi rende felice poterti aiutare con tutta questa roba divertente, Fratellone.”
“Non è che voglia essere scortese o fare il duro, ma anche in questo momento stai pensando di uccidermi. E per qualche strana ragione, lo trovo davvero confortevole.”
“Con la vosta presenza, Sommo Subaru, il sogno di Vostra Altezza diverrà realtà. Perciò, vi seguirò fino alla fine… Ma, un attimo…? Sommo Subaru, quando e dove voi e Vostra Altezza siete diventati…?”
“La nostra relazione è basata solamente su un rapporto lavorativo in cui io mi occupo del marciume… Sbaglio? È ridicolo anche solo definirci amici. Io e te siamo persone sporche, che non possono nemmeno mostrare le facce ai propri familiari. Se davvero potessi morire, per me sarebbe molto più facile…”
“Un altro passo, solo un altro passo e il mio desiderio più grande si avvererà. Per questo sono pronto a vendere la mia anima al diavolo. A te, che prendi il nome del male, il diavolo.”
—Subaru stesso non aveva mai pensato che le sue azioni fossero state degne di lode, nemmeno per un singolo istante.
Ciononostante, prima che potesse realizzarlo, erano apparsi delle sorta di sostenitore che lo avrebbero appoggiato durante “l’atto”.
E forse, quella era stata la sua unica consolazione
Utilizzando il potere del『Ritorno dalla Morte』, Natsuki Subaru si sforzava continuando a lottare nella speranza che Emilia fosse salva.
Una battaglia che pensava di dover, combattendo, continuare sempre e unicamente da solo.
E forse il fatto che, in qualche circostanza sconosciuta, aveva smesso di essere da solo era-
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Traduzione: Kamisama -AlbOP
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