–Il suono dei vetri rotti che si frantumavano a Subaru parve come il suono della fiducia di lui che veniva infranta.

“Questo, è…”

“Mi dispiace. Mi dispiace davvero. Non volevo farlo. Davvero, non avrei voluto.”

La voce dell’uomo era tremante, completamente sconvolta; si aiutò appoggiando un gomito sul bancone.

Tuttavia, non potendo sostenere il peso del suo corpo straziato, scivolo verso terra ribaltando la sedia su cui era seduto e cadendo sul pavimento del locale.

Le bottiglie ed i bicchieri che erano sul bancone caddero a terra infrangendosi; l’uniforme bianca dell’uomo si macchiò puzzando di alcol.


I suoi arti non riuscivano più a muoversi correttamente, mentre la sua vita, lentamente, stava scivolando via.

L’uomo sbatté le freneticamente le palpebre, mentre le sue labbra si tingevano di un intenso bluastro e la sua vista diveniva sempre più sfocata; stava cercando con tutte le sue forte di tenere la morte, oramai sempre più vicina, lontana da lui.

Subaru, seduto al tavolo, stava osservando i deboli movimenti dell’uomo, quasi esanime e privo di forze. L’uomo era alto e snello, mentre il suo volto affascinante e raffinato.

Da quando era entrato nel locale sia il suo portamento e sia il modo di rivolgersi ai suoi amici dimostravano estrema galanteria ed eleganza. Un cavaliere tra i cavalieri.

“Non c’è da meravigliarsi che tu venga chiamato il『 migliore』, Julius Juukulius-san.”

“Tu, bastardo…”

“Tuttavia, se avessi giudicato più coscienziosamente la tua posizione, avresti realizzato che prestare più attenzione a ciò che hai intorno sarebbe stato saggio.

Sei il cavaliere della candidata alla Selezione Reale più popolare. Dovevi tenere in conto che non soltanto la tua signora, ma anche tu saresti stato preso di mira. Eppure…”

L’uomo, Julius, stava ansimando dolorosamente ed in preda all’agonia; Subaru, dopo aver finito di fare quel discorso così solenne, si alzò per poi allungare il braccio.

La persona su cui si posò si trovava seduta accanto a colui che era crollato, Julius.


Soffici orecchie da gatto color lino ed un viso incantevole; tirando dolcemente a se le sue esili spalle gli accarezzò la testa.


Con questo, 『Blu』 abbassò lo sguardo vuoto.

“ Fer-ris, sei… tu…”

“È tremendamente difficile piegare una mente in pezzi, sai? Non avrei mai pensato che avrei dovuto affrontare tutti questi problemi per la vita di qualcuno all’infuori di ‘lei’. Ma suppongo ne sia valsa la pena.”

“Cosa stai pianifican…”

“Non ha più niente a che vedere con te. Rilassati. La mia ipotesi è che se morirai allora la tua signora non soffrirà alcun danno e le cose le andranno bene. Non so cosa accadrà se ritornerà in gioco, però.”

Gli occhi sempre più giallastri di Julius erano pervasi da un senso di smarrimento e rabbia, di tristezza e di sconcerto, di sofferenza e di dubbio.


Tuttavia tutte quelle emozioni contrastanti erano prive di significato.

“Un vecchio amico ti invita a bere e al primo sorso guarda che succede… La fiducia è davvero un dolce veleno, dico bene,『 migliore』? Ci sei affogato, ed è stato un errore di calcolo.”

“…le, no.”

“Sicuramente deve essere bello essere orgogliosi del proprio io. In quel modo la vita è così facile… ti invidio. Anche se però stai morendo.”

Subaru si chinò e scrutò il volto di Julius con la coscienza che lentamente gli scivolava via. Lo sguardo di Julius non era affatto rivolto verso Subaru, colui che aveva ordinato la sua morte.


L’unica cosa che albergava nei suoi occhi era la preoccupazione per il suo amico, a cui era stato fatto commettere un crimine contro la sua volontà, e il suo pentimento verso la sua signora assent—

“――――”

“Cavaliere fino midollo, eh? Non posso fare a meno che detestarti.”

Pronunciò cinico Subaru osservando il volto di Julius privo di vita, sprofondato nell’eterno silenzio.

La nauseante sensazione che gli albergava nel petto derivava probabilmente dal fatto che, con assoluta certezza, non esisteva nessuna valida ragione per la quale il cavaliere 『 migliore』 avrebbe dovuto perdere la propria vita.

Per la prima volta nella sua intera vita, Subaru aveva ordinato un’uccisione che non aveva alcun particolare scopo o significato, di una persona che non aveva bisogno di perdere la vita.


La morte di coloro che erano coinvolti nel culto o degli Arcivescovi non gli suscitava nulla alcun turbamento o dolore. Tuttavia, per questo omicidio, Subaru aveva semplicemente scelto la persona più semplice da colpire.

Era meno cauto di Anastasia Hoshin, sempre circondata da guardie, e ancor più importante era il fatto che Blu, sottomesso a Subaru, sarebbe stato un’esca formidabile.

“Padron Subaru, ho fatto bene?”

“Sei andato alla grande. Scusami per averti forzato in tutto ciò.”

Dopo aver assistito alla morte di Julius,『Blu』, al fianco di Subaru che si era rialzato, gli pose quella domanda con una flebile voce. A quelle parole Subaru scrollò le spalle, poi gli diede un’altra carezza per calmare l’ansia.

Se questo era tutto ciò che occorreva per calmare la sua mente instabile, allora gli avrebbe dato tutte le carezze necessarie.

“Non è un problema, finché vi possa essere d’aiuto. Dopotutto, farlo era necessario per creare il futuro che Padron Subaru e Sua Altezza desiderano, vero? Vero?”

“Sì, lo era. È la ragione per cui non potevamo tenere in vita il tuo amico.”

“Sì…”

Con uno sguardo privo di emozioni, perso nel vuoto, si sentì come se il suo cuore stesse per andare in pezzi per la morte del suo amico;『Blu』si aggrappò delicatamente all’orlo della manica di Subaru, come per riempire quel vivido vuoto nel suo cuore.

E così, mentre il l’odore della morte continuava ad permanere intensamente nel locale,

“—Oh, scusa… disturbo?”

L’entrata di un posto a cui nessuno avrebbe dovuto accedere si aprì, e un uomo dall’aspetto delicato entrò nel negozio.

Se fosse stato un estreao a scorgere quella atroce situazione, Subaru gli avrebbe chiuso la bocca ma, fortunatamente, non ce ne sarebbe stato bisogno.

Era un membro.

“Sei davvero puntuale.”

“Lo sono. Il tempo è limitato, e per noi mercanti è denaro.”

“Hai una proprio una bella faccia tosta a definirti ancora un mercante. Sei uno『smercia morte』no?.”

“Non saprei davvero cosa risponderti…”

Quello che si stava strofinando la testa dubbioso alle parole di Subaru, era un uomo snello e dai capelli grigi.

A prima vista, il suo corpo slanciato abbigliato in abito e cravatta neri, sarebbe potuto sembrare una persona comune in ritorno da un funerale; tuttavia, se solo lo si fosse guardato da più vicino, sarebbe stato impossibile non percepire l’inconfondibile odore della morte che lo avvolgeva.

Il viso era delicato e gli occhi pacati, ma il modo in cui il suo sguardo si poggiava su ciò che aveva intorno, lasciava intendere che non era un’uomo comune; possedeva gli occhi di chi aveva affrontato più e più volte la morte stessa.

Ma più di tutto, a Subaru piacevano i suoi occhi tetri e morti.

Occhi che erano della stessa natura di quelli di 『Blu』.

Quelli erano gli occhi di qualcuno che non trovava alcun beneficio nel rimanere in vita, che aveva perso ogni scopo, e che nonostante ciò, avevano comunque scelto di vivere, seppur come qualcuno di già morto.

“Il tuo nome è… non penso di averlo mai saputo.”

“Non mi sono mai presentato, né ho intenzione di farlo. Naturalmente, non sono neanche interessato a chiedere il tuo nome, stimato cliente. Così dovrebbe essere più comodo per entrambi.”

“Beh, hai ragione. In fondo non diventeremo mai amici.”

“Esattamente. Se mai dovesse accadere qualcosa, ti si rivolterebbe contro. Questo è il risultato che si ottiene chiamando qualcuno come ‘amico’, sbaglio?

L’uomo osservando il cadavere di Julius che giaceva prono a terra, fece del sarcasmo; 『Blu』 era avvinghiato a Subaru
Subaru non rispose a tali frasi dal tono audace, girandosi si diresse verso l’uscita del negozio.


Sia l’acquisizione del veleno che la rimozione del cadavere erano cose che Subaru aveva organizzato in seguito alla collaborazione con quest’uomo.

Se il Culto si fosse mosso, sarebbe stato un problema. Subaru stava camminando su delle corde pericolosamente tese.

“Di’ grazie a Russell* da parte mia. Conterò ancora su di te per questo. Cioè, sei il braccio destro.”


(*Russell Fellow è il tesoriere della Gilda dei Mercanti nel Regno dei Draghi di Lugnica. È il tipo che acquista i cristalli dopo l’accordo nell’ arco 3 con subaru. )

“Il braccio destro di quell’uomo è solo quello che è attaccato alla spalla. Io sono solo uno schiavo.”

Certamente era un modo di ragionare in termini piuttosto razionali, pensò Subaru apprezzando la risposta cinica dell’uomo.

Tuttavia sentiva che era un peccato…

Se fossero stati amici, sicuramente, sarebbero stati grandi amici.

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Traduzione: Kamisama -AlbOP

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